Vito Matera è nato a Gravina in Puglia nell’agosto del 1944.
Un’infanzia in bottega, col padre orafo e musicista; studi classici e laurea in Filosofia, con una tesi in Estetica sui problemi dello spazio pittorico.
Prende subito le distanze dalla diffusa immagine di un “Sud dolente e piagnone” e la sua attenzione si rivolge al recupero dei miti e al fantastico popolare.
Nel 1983, dopo un’esperienza che lo porta ad esporre nei Balcani, aderisce al gruppo barese di “Fragile” con Angiuli, Dell’Aquila, Nigro, Riviello. Nasce un dialogo virtuoso in cui si conferma la relazione programmatica con le matrici formali dell’immaginario mediterraneo e si consolida la sua affinità col mondo letterario.
Dal 1988 inizia una collaborazione mensile con “La Gazzetta Del Mezzogiorno” e con riviste di letteratura militante.
In un mondo culturale prevalentemente orientato verso i poli dell’arte concettuale, urbanocentrica e tecnocratica, la sua ricerca prosegue in chiave antropologica, stemperata da un linguaggio poetico e giocoso.
Per dipingere ha bisogno della luce di Bari e delle armonie di Forlì.